Centri benessere in Puglia – Offerte benessere a Monte Sant’Angelo
Bagno turco con cromoterapia e frigidarium, sauna e sauna mediterranea, percorso idromassaggio con docce emozionali, percorso vascolare, piscina coperta riscaldata con gyser, nuoto controcorrente e cascate cervicali, vasca idromassaggio riscaldata, tisaneria, zona relax e poltrone shiatsu, sala massaggi, trattamenti estetici viso – corpo, zona fitness.
No! Non stiamo facendo la lista dei desideri di qualsiasi persona che desidera passare una vacanza all’insegna del benessere! Semplicemente stiamo elencando l’incredibile varietà di servizi per il relax che offre lo spa del Palace Hotel San Michele, a Monte Sant’Angelo in Puglia.
L’hotel si situa in un antico palazzo del ‘900 recentemente ristrutturato. adagiato su di un poggio che domina il Golfo di Manfredonia, vanta una posizione di assoluto prestigio dalla quale si gode un panorama meraviglioso: il blu cobalto del mare incontra, sulla linea dell’orizzonte, l’intenso azzurro del cielo. È o non è il sogno di chiunque sia alla ricerca del benessere e del relax?
Altro punto a favore di questo hotel in Puglia è il luogo dove si trova: Monte Sant’Angelo.
- la Grotta-Santuario di San Michele, uno dei luoghi di culto più antichi della cristianità;
- la Tomba di Rotari;
- il Castello normanno-svevo;
- il caratteristico quartiere medievale “Junno”.
Particolarmente interessante, tanto per coloro che amano conoscere la storia dei luoghi che visitano quanto per coloro che sono affascinati dai misteri, sono i fatti che fecero sì che la Grotta di San Michele ricevesse questo nome e, ben presto, a causa degli eventi sovrannaturali che vi accaddero, si trasformò in uno dei Santuari più visitati del Sud Italia.
Si racconta che nell’anno 490 un ricco signore, che aveva smarrito il più bel toro della sua mandria, lo ritrovò dentro una caverna inaccessibile. Data l’impossibilità di recuperarlo, decidse di ucciderlo con una freccia, ma questa inspiegabilmente invertì la traiettoria e colpì il signorotto ferendolo. Il vescovo di Siponto indisse tre giorni di preghiere e di penitenza al termine dei quali san Michele gli apparve in sogno affermando essere il custode della grotta e che sua entrata possono essere perdonati i peccati e, perciò, il vescovo doveva dedicare la grotta stessa al culto. Ma nel 490 in questa zona persistiva ancora il paganesimo, per cui il vescovo non obbedì alla richiesta dell’Arcangelo Michele.
Due anni dopo, l’Arcangelo riapparve in sogno al vescovo di Siponto, che aveva riunito i fedeli in preghiera per chiedere aiuto a Dio e salvarli dall’assedio di Odoacre. L’Arcangelo diede agli assediati un’inesperata vittoria. Ma il vescovo ancora una volta non volle visitare la Grotta, che il popolo già incominciava a chiamare di San Michele.
493. Un nuovo vescovo decide che bisogna obbedire alla richiesta dell’Arcangelo Michele e ottiene il beneplacito del Papa. Ma, quando si accinge a consacrare la Grotta, ecco che appare per una terza volta l’Arcangelo, che gli dice di non farlo, perché la grotta è già consacrata per la sua stessa presenza. In cambio ordina di costruire un santuario. La sacra grotta rimane fino ai giorni nostri come un luogo di culto mai consacrato da mano umana e ricevette nel corso dei secoli il titolo di “Celeste Basilica”.
L’Arcangelo non riapparve più per quasi 1.200 anni, fino a quando la peste minacciò all’estinzione l’intera popolazione di Monte Sant’Angelo, ora sede arcivescovile. Fu, appunto, l’arcivescovo Alfonso Puccinelli ad avere la quarta e finora ultima visione di San Michele, che gli spiegò come fare per salvare la popolazione della città dalla peste: gli ordinò di benedire i sassi della sua grotta scolpendo su di essi il segno della croce e le lettere M. A. (Michele Arcangelo). Chiunque avesse devotamente tenuto con se quelle pietre sarebbe stato immune dalla peste. Il miracolo, ovviamente, si compiò, così come ricorda la scritta sul monumento che si fece costruire per celebrarlo (posto di fronte al balcone dove si dice apparve l’Arcangelo): AL PRINCIPE DEGLI ANGELI – VINCITORE DELLA PESTE – PATRONO E CUSTODE – MONUMENTO DI ETERNA GRATITUDINE – ALFONSO PUCCINELLI – 1656
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